Il photo booth e la cabina fotografica

Cos’è un photo booth, talvolta scritto in maniera errata come photoboothphotoboot o photo boot, tradotto letteralmente dall’inglese sta a significare cabina fotografica. Si tratta cioè delle cabine, spesso disposte nei pressi delle stazioni ferroviarie e nei supermercati, per realizzare le fototessere da apporre sui documenti d’identità.

Una tendenza nata dalle cabine fotografiche

I più adulti, tuttavia, lo ricorderanno: in tempi in cui ancora non esistevano gli smartphone per scattarsi i selfies, le photo booth divennero una vera e propria moda fra i giovani. Nelle minuscole cabine dotate di un solo sgabello si sono assiepati i giovani di un’intera generazione per immortalare momenti unici. Una tendenza di cui, presto, si accorsero anche i produttori delle stesse cabine fotografiche. Furono loro, prima che i photo booth caratterizzassero matrimoni ed eventi, a introdurre effetti speciali: cornici giocose, sovraimpressioni, stampe su portachiavi e molto altro per rendere più coinvolgente l’uso del photobooth.     .  

Storia del fenomeno Selfie

Il termine «selfie» ha fatto la sua prima comparsa nel 2002 su Flickr e MySpace. Nel 2004 l’hashtag Selfie è apparso per la prima volta su Twitter. Il fenomeno è esploso nel 2010, quando Apple ha lanciato il primo iPhone con una fotocamera anche frontale semplificando così la produzione di autoritratti. Nel 2013 il termine è stato nominato parola dell’anno dall’Oxford English Dictionary e anche la tecnica si è ulteriormente evoluta: l’azienda Rollei, produttrice di fotocamere, ha ideato un «selfie stick» con supporto per smartphone che consente di fare selfie senza slogarsi un braccio. Giorno dopo giorno vengono caricati attualmente circa 1,8 miliardi di foto su Facebook, Instagram, Flickr, Snapchat e WhatsApp, e non soltanto da adolescenti (fonte: Kleiner Perkins Caufield & Byers, 2014).